Casartigiani Treviso



23/02/2022
COMUNICATO STAMPA

No alle sanzioni contro la Russia, non si faccia pagare la crisi Ucraina alle categorie

Monito di Casartigiani: «Ripercorrere la via delle sanzioni verso la Russia, come nel 2014, significa mettere in difficoltà le nostre imprese sul fronte dell’export e dei costi energetici. Con queste premesse, addio ripresa: l’Europa faccia i suoi interessi e non sia succube delle strategie degli Stati Uniti».

Treviso, 23/02/2022 – Anche il mondo produttivo del settore artigiano guarda con grande preoccupazione a ciò che sta accadendo alle porte dell’Europa e alle sue conseguenze. La crisi diplomatica tra Russia e Ucraina, le sue incertezze, le prime iniziative militari, stanno già facendo male alla popolazione e all’economia globale: una linea di non ritorno forse è già stata superata, ma è necessario evitare gli errori del passato.
È un no perentorio alle sanzioni quello che arriva da Casartigiani: «Ripercorrere la via delle sanzioni verso la Russia», sottolinea il direttore Salvatore D’Aliberti, «significa aumentare le difficoltà per le imprese del Veneto. Già con quelle del 2014 abbiamo avuto una forte contrazione delle esportazioni, ripetere oggi la stessa azione rischia di compromettere i tanti rapporti economici con questo Paese che negli ultimi decenni si erano consolidati».
Sono tanti i settori che rischiano di pagare il prezzo di questa crisi, dall’ambito manifatturiero, che vede un notevole volume di esportazioni verso la Russia, sia in quello turistico. A questa dimensione si aggiunge quella, ancora più di attualità dei costi dell’energia: «Ulteriori sanzioni potrebbero penalizzare le nostre imprese nell’ambito energetico, aumentando ulteriormente i costi», fa notare D’Aliberti, «Riduzione di fatturato e aumento dei costi energetici ci porterebbero sicuramente ad una contrazione dei dipendenti delle aziende con ripercussioni economiche sociali».
Secondo l’associazione di categoria è il momento che l’Europa si faccia sentire rappresentando i propri interessi senza dimenticare la propria base sociale e produttiva: «La via del dialogo riamane quella preminente», conclude D’Aliberti, «Le istituzioni europee devono capire che non sempre gli interessi dell’America corrispondono con i nostri. Le divisioni dei paesi europei non hanno permesso all’Europa di essere un interlocutore valido per la Russia, da qui emerge un dato che sembra riportarci al passato: Russia e America si rapportano tra loro, con tensioni crescenti. Riteniamo che l’Europa debba riprendere un rapporto autonomo e politico con la Russia riconoscendo le ragioni degli uni e degli altri. Non facciamoci tirare dentro a delle guerre, anche come Nato , come quelle dell’Iraq, dove le motivazioni delle armi di sterminio di massa non sono state mai trovate. Una guerra inutile che è costata solo vite umane».
Ufficio Stampa Casartigiani
cel 3939848741

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