Casartigiani Treviso



04/07/2018
CONFIDI: RICHIESTA AL NUOVO MINISTRO DI GIUSTIZIA

Una vicenda in sospeso dal 2013, ed ora Casartigiani del Veneto chiede una presa di posizione del nuovo Ministro di Giustizia, on. Alfonso Bonafede. Il1 luglio 2013, 10 Consorzi Fidi di imprese artigiane, rappresentanti di oltre 20.000 piccole imprese della nostra Regione, presentavano ricorso al T.A.R. del Veneto per l’annullamento della delibera della Giunta Regionale del Veneto n.714 del 14.05.2013, che prevedeva attraverso Veneto Sviluppo lo stanziamento di fondi ai soli confidi vigilati, di fatto cancellando così 22 dei 30 enti non vigilati. Casartigiani Veneto ha ritenuto illegittima questa delibera, che di fatto viola i regolamenti CEE 800/2008 e CE 1998/2006 della Commissione Europea, per cui ha presentato ricorso al Tar, ma ad oggi deve ancora ricevere una risposta. Con una lettera indirizzata al Ministro Bonafede, si chiede una presa di posizione ufficiale al fine di scongelare una situazione bloccata da troppi anni e che di fatto immobilizza moltissime piccole imprese, senza contare che va in controtendenza rispetto alle normative delle altre regioni italiane. “Prima della delibera del 2013, la Regione Veneto era una tra le virtuose nel panorama italiano proprio per l’efficienza e la vicinanza alle piccole imprese, infatti il sistema dei confidi (così com’era programmato in origine) è stato poi adottato da altre regioni come Lombardia, Lazio ed Emilia- spiega il Presidente di Casartigiani Veneto, Franco Storer- Dal 2013 la delibera ha delegato tutto a Veneto Sviluppo e ai confidi vigilati, creando così una grossa disparità tra PMI e grandi aziende: le domande sono estremamente complicate e la procedura si è burocratizzata sensibilmente; i tempi di risposta sono lunghissimi e gli importi richiesti devono essere ingenti. Un sistema ad appannaggio quindi dei grandi marchi, che esclude le imprese a conduzione familiare, le piccole e medie aziende, che con i confidi non vigilati potevano richiedere contributi anche solo per avere liquidità e poter pagare le tasse, con tempi di risposta decisamente più brevi. Ricordo comunque, che anche i non vigilati rispondono ai requisiti richiesti dalla Banca D’Italia e sono aderenti al FEDART Nazionale.” Questa delibera, di fatto prefigura una irragionevole e illogica disparità di trattamento verso le imprese, un eccesso di potere per disparità di trattamento. A tutt’oggi nulla ci è dato di sapere riguardo al ricorso pendente, creando di fatto una situazione di difficoltà alle migliaia di piccole imprese che si vedono negato un diritto in una situazione di forte disparità.”

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