Casartigiani Treviso



21/02/2018
IL DECALOGO DI CASARTIGIANI PER I CANDIDATI ALLE POLITICHE

Detassazione per le imprese sotto i 15 dipendenti e cancellare gli effetti della Legge Fornero, favorendo il ricambio generazionale. Sono questi gli imperativi individuati da Artigianato Trevigiano- Casartigiani. L’associazione sta presentando ai vari candidati delle politiche del 4 marzo richieste ben precise per mettere a fuoco le necessità e le emergenze della piccola impresa. In effetti l’associazione, la seconda per numero di iscritti in provincia di Treviso, rappresenta oltre 1200 imprese.

Il primo punto fondamentale per gli artigiani è un processo di detassazione a cominciare dall’abolizione dell’IRAP per le piccole imprese fino a 15 dipendenti, passando attraverso il blocco delle aliquote IVA e la non obbligatorietà dell’emissione della fattura digitale,  con i tempi di pagamenti nel rispetto della normativa UE (senza superare quindi i 60 giorni) e stabilendo una riduzione della pressione fiscale con tetto massimo di tassazione comprese le imposte locali al massimo sulla soglia del 38%.
Serve una maggiore incisività sul piano fiscale e un maggiore coraggio sulle scelte politiche che devono avere programmi chiari e ben definiti, siamo stanchi di slogan al rilancio che non hanno nessun filo conduttore- prosegue il Presidente Provinciale Piergiovanni Maschietto- Servono linee chiare per il rilancio dei centri storici, bloccando i centri storici e riqualificando le cattedrali nel deserto di imprese dismesse e ora abbandonate delle periferie. Salvaguardare lo stile e la manifattura del Made in Italy, ridefinendo gli accordi europei sul costo del lavoro per arginare i nuovo paesi Ue dell’Europa centro orientale, altrimenti assisteremo ad una terza, e nuova, fase di delocalizzazione.”
L’associazione non si risparmia neppure sulla Legge Fornero: “Dal 2008, anno di inizio di questa crisi, il tessuto produttivo artigiano della marca si è assottigliato di oltre 60%- chiosa Maschietto-  
In questa condizione è particolarmente difficile per un giovane inserirsi nel mondo produttivo, è chiaro che bisogna fare decisi passi indietro rispetto alla Legge Fornero, con modifiche sostanziali per favorire il ricambio generazionale nelle imprese e per garantire la possibilità di una giusta pensione a partire dai 63 anni. Inoltre bisogna agire sui tempi della giustizia: con tempi certi di pagamento e lo snellimento dei contenziosi per cause civili e per recupero dei crediti delle piccole imprese.”
Come ultimo punto di questo decalogo, l’associazione chiede che venga divisa l’assistenza dalla previdenza, con modifica della governace dell’INPS.
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