Casartigiani Treviso



14/01/2020
CONFIDI: CRESCE LA DOMANDA DI CREDITO, MA BANCHE SEMPRE PIÙ RESTRITTIVE

Nel 2019 i Confidi di Casartigiani hanno erogato finanziamenti per 19,6 milioni, tre milioni in più dell’anno prima. Il presidente Maschietto: «Segnali di ripresa, ma a causa delle garanzie crescenti richieste dagli istituti di crediti più artigiani devono rivolgersi ai Confidi».

Più richieste di credito per investimenti e anche per liquidità; ma sempre più pressante anche la domanda di garanzie da parte delle banche. E’ un bilancio di fine anno a due facce quello di Cofitre Conegliano e Trevigianfidi, le due strutture di credito di Casartigiani Treviso. «Se da una parte viene confermata una leggera ripresa, dall’altra vediamo che sempre più spesso le aziende devono ricorrere all’intervento dei confidi per ottenere i prestiti», dice Piergiovanni Maschietto, presidente provinciale di Artigianato Trevigiano - Casartigiani.

Il 2019 si è chiuso con forte incremento di richiesta di credito da parte delle piccole e medie imprese che si sono rivolte ai confidi dell’associazione. Da 16,6 milioni di finanziamenti erogati nel 2018, siamo passati ad oltre 19,6, con un incremento del 18%. In percentuale la voce che cresce maggiormente è quella delle richieste per investimento: 3,6 milioni, raddoppiate rispetto al 2018. Scendono le domande per l’utilizzo dei fondi antiusura che da un milione di euro, arrivano a 600 mila. Aumenta la domanda di liquidità da 14 a oltre 18 milioni, e sono ben cinquanta le nuove aziende che hanno chiesto l’intervento della garanzie dei confidi.

«Se riscontriamo un positivo incremento degli investimenti, a riprova della leggera ripresa in atto», commenta il presidente provinciale Piergiovanni Maschietto, «dall’altra costatiamo il forte aumento della richiesta di liquidità, dovuta a esigenze temporanee e ad un aumento dello “sconto effetti”. Ma crescono le garanzie richieste degli istituti di credito, motivo per cui gli artigiani chiedono aiuto sempre più frequentemente ai confidi. A tutto questo però non corrisponde un pari impegno da parte degli enti pubblici  (Regione, Comuni e Camera di Commercio) nel riprendere a distribuire contributi ai confidi per il sostegno alle imprese».

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